Nautic SUP Paris Crossing – il Report
Ed è stata un’altra partecipatissima, bellissima e freddissima festa del SUP quella che è andata in scena a Parigi sulla Senna domenica 03 dicembre. Ben 700 i suppisti al via divisi fra Amatori e Pro. Le cronache riportano temperature da brivido, una partenza da pelle d’oca, nevischio lungo il percorso, vittoria al photo finish (ma senza foto) per il francese Arthur Arutkin sull’ungherese Bruno Hasulyo, vittoria della nostra Susak Molinero fra le ragazze e piazzamento nei Top10 per Nika e Marconi. Il giovanissimo Riccardo Rossi si piazza 15° e vince la classifica Junior! Emozioni intense per tutti, compresi gli altri italiani in gara (Anna Occhiogrosso, Sara Oddera, Paolo Nardini e Tommaso Pampinella), e poi tanta allegria e voglia di vivere il nostro sport in maniera straordinaria, in una cornice straordinaria. Unica considerazione personale: peccato che il Salone Nautico di Parigi non si faccia in estate!!!
Ma diamo subito la parola alla nostra inviata Sara Oddera, che quest’anno è andata a testare il percorso per noi!
Sara: “Per prima cosa bisogna dire che le condizioni meteo di Parigi sono davvero impegnative. Alla partenza (all’alba!) eravamo sotto zero!!! Un freddo porco! E durante il percorso, dopo la torre Eiffel pioveva pure, ed era acqua gelata!!!
Categoria Pro eravamo in 100! Amatori 600!!! Molti degli amatori hanno affrontato la gara con spirito veramente goliardico, con veri e propri costumi da Guerre Stellari, Sister Act, La Sirenetta, La Befana, le Babbe Natale ecc ecc ed hanno comunque dovuto affrontare un percorso di circa 11km, sempre a favore di corrente. I Pro invece erano molto più concentrati sulla prestazione e dopo 4km a favore dovevano girare “Ile de la Cite” e “Ile Saint Luis” contro corrente… 2km circa… e poi riprendere il percorso.. per un totale di 14/15km…
Ovviamente per l’emozione mi son dimenticata di accendere il GPS in partenza e l’ho acceso dopo un bel po’…
Il pezzo controcorrente è duro… Lì ti scaldi e le distanze dagli altri si riducono. Poi ti reinserisci nel percorso degli amatori. Insomma non fai mai la gara da solo. C’è sempre tanta gente intorno a te e soprattutto tanta assistenza in acqua!! Lungo il percorso sapevi che dovevi passare un certo ponte entro una certa ora, altrimenti ti facevano ritirare!
Io sono arrivata 13° donna e 57° assoluta, Paolo 51° uomo e 65° assoluto. Potevo spingere di più, ma avevo paura di cadere in acqua!!! Non potete immaginare quanti ne hanno recuperati in ipotermia e quanti ne hanno fatti ritirare perché erano oltre il tempo massimo per la chiusura ponti e riapertura traffico fluviale!
Io ho impiegato 15′ in più di Susak, prima donna… lei ha chiuso in 1h22′ io in 1h37’…”
Paolo Nardini: “Gara difficile e da interpretare le condizioni climatiche mettevano a dura prova gli atleti , cadere in acqua poteva diventare fatale… poi il fiume apparentemente è facile, ma in realtà è complesso da interpretare. In più il pezzo contro corrente è stato durissimo e mettici anche che noi siamo andati a cimentarci nella categoria Pro… 15 km con gente che ha vinto la Red Bull di San Francisco… vedi un certo Casper Stainfath!!!”
Ed ecco il commento di Susak, splendida protagonista di questa vittoria, che porta anche un po’ di Italia suppistica sul gradino più alto del podio:
“La gara come sempre è stata bellissima, perché gareggiare sulla Senna in mezzo a Parigi resta una situazione davvero speciale, anche se la logistica per quanto mi riguarda è molto stressante, perché bisogna alzarsi stra-presto, prendere i pullman per andare sull’allineamento di partenza, ci sono sette camion su cui caricare l’attrezzatura di 700 persone! Devi prepararti al freddo, con i guanti! Dopo il quarto chilometro non sentivo più le mani e i piedi, però è stato bellissimo!!
In partenza mi sono incasinata con le scie dei maschi, ma sono riuscita a partire abbastanza bene, e sono riuscita a controllare le due ragazzina francesi, che stanno crescendo davvero tanto. Poi nel giro dell’isola dove c’è Notre Dame nella parte contro corrente sono riuscita ad andare in fuga, anche aiutata dal fatto che quest’anno la corrente era più forte delle passate edizioni e si faceva davvero fatica! Poi ho gestito il resto della gara per mantenere il vantaggio fino all’arrivo e sono davvero contenta di aver portato a casa la vittoria!
La gara è stata molto dura, ma anche la preparazione è stata dura, perché ci siamo allenati la mattina col freddo per provare l’abbigliamento giusto e simulare le condizioni di gara. Ha funzionato e siamo davvero contenti! La stagione è finita e adesso arriva il momento di tirare un po’ il fiato! Per l’anno prossimo stanno cominciando a uscire i calendari delle gare, per cui vedremo a quali partecipare, magari cercheremo di andare a fare qualche gara in Asia, dove sta crescendo un movimento molto interessante. Poi torneremo a fare la PPG e se possibile cercheremo di partecipare ai Mondiali che l’anno prossimo dovrebbero essere in Brasile. Insomma questa stagione è appena finita, ma sono già bella gasata per affrontare la prossima stagione!”
Anna Occhiogrosso: ” L’edizione di quest’anno per me è la terza. Nel 2015 sono partita sola da Bari, determinata a voler fare a tutti i costi la magica regata sulla Senna di cui sentivo parlare e vedevo video girare su Facebook. E ci sono riuscita grazie al preziosissimo aiuto della mia cara amica Isabelle. Quest’anno è stato ancora più magico. Mi hanno accompagnato i miei tre figli e mio marito. E come la prima volta anche quest’anno ero molto emozionata, un’emozione che non mi ha fatto sentire il freddo gelido. Le temperature domenica mattina erano sotto lo zero. Anch’io ho fatto il percorso dei Pro, ma non perché io sia una professionista, ma perché mi piace pagaiare, faticare e traggo soddisfazione solo se le cose da superare sono difficili. Infatti sono molto soddisfatta di aver completato la regata senza problemi e senza soffrire, godendomi ogni pagaiata. PARIGI è stupenda e vista dalla Senna è straordinaria. Spero di partecipare alle prossime edizioni. Il mio sogno sarebbe rifarla con uno dei miei figli e magari sperare che magari siano loro a portare la vittoria a casa! Faccio i complimenti alla carissima e fortissima Susak per la sua bella vittoria!”
E ora la parola passa da alcuni dei nostri maschietti che sia a Parigi sia durante la stagione hanno tenuto alto il tricolore in molte competizioni internazionali:
Leonard Nika: “Sono appena rientrato in Portogallo dopo questa gara fredda e sempre impegnativa. Anche quest’anno sono andato per vincere e volevo tornare a casa con una vittoria a tutti i costi, ma ovviamente ogni gara ha la sua storia e non è facile essere preparati per quelle condizioni, anche perché sono partito dal Portogallo che c’erano 20°C, per cui anche solo lo sbalzo termico è stato importante! Però sono contento che ho azzeccato l’attrezzatura e anche fisicamente ero a posto! Poi però nella parte controcorrente io e Casper abbiamo sbagliato strada e quindi abbiamo dovuto mettere un po’ più di impegno per riprendere il gruppo. Io ho accusato un calo di energie e non sono riuscito a restare nel gruppo dei primi 5. Sono rimasto col gruppo degli inseguitori, e sono stato in sesta posizione per più di metà gara lottando con gli altri ragazzi, ma alla fine nella mischia che si è creata prima dell’arrivo in mezzo a tutti gli amatori mi hanno superato in un paio di ragazzi. Tutto sommato quindi non è andata male, dal momento che sono ritornato a casa con un ottavo posto, ma ovviamente speravo di poter chiudere la stagione in bellezza proprio qui a Parigi!
Quest’anno ho avuto un po’ di alti e bassi, e questo mi da ancora più motivazione per mettermi sotto per l’anno prossimo, perché sento che posso fare ancora bene. La stagione è finita, ma mi preparerò per andare alla Gla Gla Race, che è un’altra gara gelida che mi piace un sacco, perché c’è un sacco di gente!
Poi continuerò la mia preparazione per 3-4 mesi qui in Portogallo prima di riprendere con le gare e l’anno prossimo punterò a partecipare all’EuroTour e a qualche tappa del Mondiale!”
Paolo Marconi: “Evento fantastico! La partenza come al solito è stata “alla francese”, cioè del tutto casuale e non ha dato modo a nessuno di essere pronto e come ogni anno sono rimasto un po’ attardato e ci ho messo almeno 4 chilometri prima di riuscire a rientrare nel gruppo, ma con un po’ di fatica. Sono rimasto col gruppo di testa per tutto il giro dell’isola di Notre Dame, poi si è creato un buco e i primi 5 sono andati via. Per un bel po’ di gara ho provato a mettermi sesto e ad andare via dal gruppo dove c’erano Leonard, un lettone e più tardi è arrivato anche il neozelandese Markus Hansen e fino all’ultimo chilometro sono rimasto davanti, poi ho avuto qualche problema allo sprint finale dove da sesto sono passato nono! Però sono comunque comunque contento di come ho finito questa stagione e del piazzamento nel TOP10 di questa gara che è super partecipata e che come sempre è molto caotica e quindi può succedere davvero di tutto! E’ sempre emozionante pagaiare a Parigi!
Poi il pomeriggio abbiamo fatto le gare sprint indoor, dove si fa la sfida World Team contro francesi! Abbiamo perso la prima prova, ma poi abbiamo vinto le altre due! Nel world team c’eravamo sia io che Leonard e penso che sia un bel riconoscimento per noi a livello internazionale…
Riccardo Rossi: “È stata una gara emozionante, ma soprattutto fredda! Perché alle 7.45 quando hanno dato la partenza era un freddo terribile! Dal punto di vista organizzativo è stata fatta molto bene, anche perché organizzare 700 atleti non è cosa banale! La gara poi è stata emozionante, perché pagaiare in mezzo a Parigi, Notre Dame, la Torre Eifel è stato veramente bello! Io mi sono piazzato 15° nella categoria Pro e primo della classifica Junior. Sono molto contento del risultato soprattutto perché un po’ alla volta mi sto avvicinando al gruppo di testa e l’anno prossimo spero di migliorare ancora.
Mi preparerò alla nuova stagione partecipando alle gare del circuito BOT e la mia prima gara del 2018 sarà la GlaGla Race ad Annecy e poi compatibilmente agli impegni scolastici spero di riuscire a seguire quante più tappe dell’Eurotour e durante l’estate cercherò di fare più gare che posso, per aumentare il mio livello sportivo.”
Tommaso Pampinella: “La gara è stata abbastanza dura, con condizioni davvero fredde, e con una partenza di prima mattina che prevedeva l’incontro per tutti al salone nautico alle 6.00 che ci ha shockati tutti quanti! Già da lì abbiamo capito che sarebbe stata durissima, anche solo per la logistica, come gestire le tavole, arrivare al Salone Nautico, gestire i pasti… insomma è stato tutto molto complicato! Però ne è valsa la pena, perché la gara è stata bellissima! Abbiamo attraversato lo scenario spettacolare di Parigi, che ha reso la gara unica! LA partenza è stata difficilissima, perché eravamo in 700… non si capiva niente di quello che stava succedendo, a un certo punto hanno dato il “Pronti … Via!” e tutti sono partiti, e ovviamente i francesi che sapevano meglio come funzionava sono partiti un po’ più avvantaggiati. Infatti mentre si aspetta la partenza siccome la corrente è a favore, bisogna stare girati al contrario e pagaiare per mantenere la posizione, per cui bisogna scegliere il momento giusto per girarsi altrimenti ci si trova nei guai… io ovviamente al momento della partenza non avevo ancora finito di girarmi, per cui mi sono ritrovato ancora fermo e di traverso, mentre tutti si stavano lanciando. A quel punto recuperare diventa quasi impossibile, comunque sono soddisfatto perché ho tenuto un buon ritmo gara, spingendo molto bene e recuperando un sacco di posizioni e ho provato per la prima volta la mia nuova tavola JP 12’6×26 All-water del 2018 che si è rivelata perfetta con quelle condizioni di corrente e chop. È stata la mia prima volta a Parigi e tutto sommato è stata un’esperienza fantastica, per cui se potrò cercherò di esserci anche il prossimo anno per provare a fare meglio e a divertirmi sempre di più…”
La classifica finale Pro
(Quella amatori non la mettiamo tanto sono troppi e poi non c’è nemmeno un italiano!!! ah ah ah )
Innanzi tutto vediamo un Franz Orsi al 44°. Da spettatori diciamo che è stata veramente bella,ed un enorme applauso a tutti. Abbiamo visto la partenza dal ponte di Bercy, e poi subito alla metro per Javel. Siamo arrivati solo 15 minuti prima del primo degli amatori (lycra rosa), che ha impiegato poco più di 50 minuti. La porta gialla del traguardo è stata posizionata a fianco delle chiatte e quindi nessuna possibilità del pubblico di avvicinarsi. Il parco atleti all’arrivo era di fronte, ed è stato un po’ scarso. I ragazzi si sono dovuti cambiare sulla banchina, fra i camion del trasporto tavole e sotto il ghiaccino che scendeva. Non abbiamo visto nemmeno un ristoro. Ma è Parigi: la gara di SUP più partecipata al mondo.
Ciao Mr. Gimmi, innanzitutto grazie mille per aver letto il nostro articolo e per averci fatto notare che ci siamo persi il nostro Franz Orsi per strada. Provvederemo a sentire anche lui e ad aggiungere il suo contributo.
In secondo luogo grazie per aver aggiunto un altro punto di vista che ci permette di capire meglio il contesto di questa manifestazione suppistica. Parigi è enorme, fredda, scomoda, é una capitale con tutte le complicazioni del caso. E la Senna a dicembre non è esattamente il posto in cui ti augureresti di ritrovarti a pagaiare in mezzo ad altri 699 suppisti con temperature polari, corrente, backwash e la fretta di levarsi di mezzo prima che riparta il traffico commerciale, scadano permessi, o si creino estemporanei assembramenti di pubblico che di questi tempi proprio a Parigi non sono il massimo della sicurezza. Ma Parigi resta Parigi. E l’emozione di pagaiare sulla Senna, tagliando col Sup il cuore più autentico della città continuerà ad attirare sempre più appassionati anche nelle edizioni future. D’altronde ci fu un imperatore che per essere incoronato a Notre Dame disse: “Parigi, val bene una messa!”