14′ vs 12’6 – Tutta questione di centimetri
Tra i tanti topic che girano su internet nei vari gruppi social relativi al SUP, uno dei più comuni è quello relativo alla stazza delle tavole da race. Da anni continua la diatriba 12’6 piedi contro 14′, con pareri contrastanti. Tuttavia, la recente introduzione della tavola 14′ ai Pan American Games, paragonabili alle Olimpiadi continentali dei paesi Americani e patrocinata dalla Federazione Internazionale di Surf – ISA, sembra aver tracciato un’ulteriore strada verso l’adozione della stazza più lunga. Il 14′ piedi è infatti considerato più popolare e semplice per paddlers di ogni stazza. Anche gli over-size possono giovare del maggiore volume nonchè stabilità, e ovviamente della sua lunghezza più performante. Di contro, il 12’6 è una tavola più maneggevole e facile da trasportare, sebbene la differenza tra le due sia quantificabile in soli quarantadue centimetri (17 pollici). Abbiamo fatto un’analisi dell’evoluzione che c’è stata nei vari campionati internazionali partendo dalla SUP-preistoria italiana.
IN ITALIA
Che gli italiani siano tra i più forti al mondo nel SUP non ci sono dubbi. Viceversa il Bel Paese non è uno dei paesi più veloci a prendere decisioni in merito alla questione 14′ vs 12’6. Da anni ancora ci si chiede nei numerosi campionati nazionali quale sia la classe regina da adottare.
Correvano gli anni 2009/2010, il SUP nostrano era ai suoi albori, spinto prima da Surfing Italia e poi da FISURF. A contendersi i primi campionati italiani c’erano già atleti che oggi si trovano ai vertici mondiali, come Leonard Nika e Giordano Bruno Capparella. Ma in quegli anni a vincere tutto era il romano Fabrizio Gasbarro, forte di una grande esperienza e di una tavola molto performante rispetto alle all round dei suoi avversari. Fabrizio sfrecciava infatti su un 12’6 con cui ha vinto i primi campionati italiani prima di spostarsi sul 14′, divenendo anche in questo caso un vero e proprio precursore.
Negli anni seguenti si iniziano a intravedere tavole 14′ in tutto il mondo. In particolare sono i paesi nordici che adottano questa misura per compensare alle larghezze sempre più strette delle tavole da race, che comportava anche una perdita di volume. L’obbiettivo è permettere alla stazza media dei paddlers di poter utilizzare al massimo queste tavole senza perdere stabilità. Nel 2012 a Lost Mills in Germania, una delle grandi classiche del SUP race ai suoi primi anni di vita, centinaia di atleti sfilano nel lago di Brombachsee con le 14′. Così anche in Italia si iniziano a vedere queste tavole, portate soprattutto in auge dai nostri connazionali che iniziano a gareggiare all’estero.
Detto di Fabrizio Gasbarro, che anche in questo caso è stato un precursore vincendo i primi Campionati Italiani FISURF nella classe 14′, in quegli anni gli altri atleti italiani che vogliono competere sia in Italia che fuori devono per forza procurarsi due tavole, perchè nel Bel Paese la classe regina rimane il 12’6. Fino a fine 2016, quando, dopo alcuni meeting tra gli atleti e i vertici di FISURF si era arrivati alla soluzione di adottare la tavola 14’considerata ormai più popolare e performante della 12’6 come classe di riferimento per la stagione successiva.
Tuttavia nel 2017 il SUP e tutto il movimento del surf passa in mano alla Federazione Italiana Sci nautico e Wakeboard FISW. Con il cambiamento dei vertici a capo del SUP italiano si torna a considerare il 12’6 come stazza di riferimento, e ad alimentare la diatriba. I direttori tecnici di FISW decidono di mantenere il 12’6 come stazza di riferimento, poichè ai mondiali ISA, e nelle rispettive regole tradotte e applicate più o meno alla lettera, viene presa in considerazione questa tavola per lo svolgimento dei Mondiali. Ai campionati italiani assoluti di Oristano (2017) e Lago di Garda (2018) le tavole 14′ sono sempre meno, così come gli atleti presenti. A livello popolare gira la voce (assolutamente errata! ndr) che in FISW si possa gareggiare solo con i 12’6. In realtà le varie categorie (come gli Junior, i Master ecc) sono in 12’6, ma la classe 14′ viene comunque presa in considerazione dal regolamento FISW come categoria unica. Ma il poco prestigio che assume la tavola 14′ contribuisce a diminuire la sua popolarità nel circuito federale e ad oggi permane la classe 12’6 come riferimento del Campionato Italiano FISW.
Viceversa il 2017 è anche l’anno della nascita di Italian Sup League. Alcuni ex-membri di FISURF decidono di istituire una lega privata di Associazioni Sportive, puntando maggiormente sulla tavola 14′ seguendo il trend internazionale. In ISL viene quindi considerata la classe 14′ come tavola regina, premiando comunque una categoria speciale chiamata “vintage 12’6” per non disperdere l’eritaggio della tavola più corta. Della serie: old but gold. Il risultato è positivo, seppur il movimento italiano continua ad essere spaccato tra i vari movimenti e federazioni, nonchè tra le due tavole da scegliere.
ALL’ESTERO
Ma se l’Italia ancora non ha deciso qual’è la tavola di riferimento, all’estero sembrano, chi più chi meno, avere le idee chiare. Il circuito continentale privato per eccellenza, l’Euro Tour, dal 2013 ha scelto di adottare la tavola più lunga introducendo la dicitura “fino a 14 piedi” nel suo regolamento. Dal 2013 Euro Tour ha portato il SUP in decine di nazioni, con gare accessibile a tutti, provvedento a trasportare le tavole con furgoni e track che togliessero agli atleti l’impiccio di viaggiare con le tavole 14′. Uno dei grandi problemi della classe 14′ è infatti considerata la lunghezza poco accessibile per essere trasportata negli aerei e sulle auto, sebbene non esistano effettivamente stive di aerei in cui siano ammesse tavole 12’6 e non le 14′. Di solito le compagnie aeree che non fanno stivare le tavole 14′ non fanno entrare neppure le 12’6. E’ invece più semplice rimanere nei limiti di lunghezza per le auto di piccola misura nel caso di traporto di 12’6. Ma si parla sempre di una differenza di quarantadue centimetri.
Il circuito mondiale APP World Tour (nei primi anni chiamato Waterman League World Series) arriva invece più tardi all’assunzione del 14′. L’Associazione di Paddlers Professionisti – APP, prima ancora di essere sanzionata dalla Federazione Internazionale di Surf – ISA, per anni ha mantenuto il 12’6 seguendo alla lettera le direttive e le regole ISA.
Il punto di rottura avviene in Germania nel 2017, a Scharbeutz per la SUP World Cup. Quell’anno la gara tedesca prevedeva due appuntamenti: il sabato doveva esserci la sprint di APP World Tour, e la domenica le long distance di Euro Tour la mattina e la Technical Race di APP World Tour nel pomeriggio (un bel minestrone! ndr). Gli addetti ai lavori di APP World Tour venivano dalla competizione in Giappone e dovevano provvedere a trasportare le tavole 12’6 degli atleti via aereo in Germania. Ma qualcosa andò storto. Non riuscendo ad imbarcarele tavole 12’6 nelle stive, molti atleti si ritrovarono nella località tedesca senza tavola per gareggiare in APP World Tour. Chiesero allora aiuto ai loro brand presenti all’evento. La risposta: “Abbiamo solo 14 piedi“. Impossibilitati a gareggiare tanti Pro, tra cui Fiona Wylde, Terrene Black e altri nomi noti, decisero di non prendere parte all’evento. A quel punto APP World Tour capì che era giunto il momento di un cambiamento. Dal 2018 anche APP World Tour adotterà così il 14′ per tutte le tappe del suo circuito.
Intanto, dal 2013 a oggi, anche le altre nazioni hanno spostato la loro attenzione dal 12’6 al 14′. In Francia è stato fatto progressivamente organizzando un campionato assoluto in due diversi weekend per tavole 14′ e 12’6. La maggiore affluenza nella giornata dedicata alla tavola più lunga ha portato ad organizzare anche le varie tappe nazionali con il 14′ dal 2016 a oggi. Anche i circuiti privati francesi da anni hanno puntato su questa stazza di tavola, pur non scordandosi di premiare chi gareggia con il 12’6. E’ questo il caso di Alpine Lakes Tour, uno delle leghe più longeve e di successo del sup transalpino (per la cronaca sono gli organizzatori della GlaGla Race che a gennaio porta ogni anno più di 500 persone sul Lago di Annecy). In Spagna dal 2016 hanno adottato il 14′ per il loro circuito nazionale e per le finali del campionato assoluto. Così come tutte le nazioni del Nord Europa. Il 12’6 rimane tavola di appannaggio per alcuni paesi mediterranei come la Grecia, che tuttavia dal 2019 ha deciso di vertere le categorie principali nella stazza 14′.
Negli Stati Uniti da anni si dibatte su quale tavola utilizzare. Ma la via dettata dalle gare più importanti come la Carolina Cup e la Pacific Paddle Games (ex Battle Of the Paddle) ha portato gli Stati Uniti a muoversi verso il 14′ come tavola di riferimento dal 2018. Nel 2014 alla BOP (Battle Of the Paddle) si sfiorò una questione paradossale con un programma che prevedeva la Technical Race in 12’6 e la Long Distance in 14′ con conseguenti lamentele degli atleti per il doppio disagio del trasporto. Dal 2015 con il rebranding della BOP in PPG (Pacific Paddle Games) gli addetti ai lavori decidono di spostarsi definitivamente verso le tavole14′ piedi.
In Australia sono anni che la scelta del 14′ è stata adottata. Così come in moltissimi paesi asiatici, eccetto il Giappone dove ancora la stazza 12’6 è la più utilizzata (anche in questo caso si sta respirando aria di cambiamento con la prossima tappa di APP World Tour a Osaka dove saranno usate le tavole 14′).
LE FEDERAZIONI
Dopo che nel 2013 la Federazione Internazionale di Surf – ISA ha lanciato i primi mondiali di SUP adottando la stazza 12’6 come riferimento, dal 2017 è nata una diatriba con la Federazione Internazionale di Canoa – ICF (tuttora sotto inchiesta del CAS Olimpico ndr). Nel 2018 questo dibattito ha portato ISA ad una mossa legale per annullare i mondiali ICF previsti in Portogallo. Interessante osservare che la Federazione di Canoa aveva scelto il 14′ come tavola di riferimento. Nel 2019 questa disputa non si è ancora risolta. ICF ha rinnovato i suoi propositi di lanciare il primo mondiale ICF in Cina, a Quingdao, utilizzato le tavole 14′ e rendendo il trasporto di quest’ultime accessibile per gli atleti che potranno lasciarle a Scharbeutz a settembre 2019 per la Sup World Cup (la stessa che due anni fa aveva portato APP a vertere sul 14′). Sul fronte ISA non si hanno tuttora notizie sul Mondiale 2019, tuttavia, come detto, i recenti Pan American Games con l’adozione delle tavole 14′ hanno tracciato una linea di cambiamento.
I BRAND
Ma se le varie Federazioni nazionali, internazionali e le Leghe private stanno dettando la scelta della tavola da utilizzare in base alla loro popolarità e ai regolamenti più o meno soggettivi, cosa fanno gli addetti ai lavori che provvedono alla costruzione e distribuzione delle tavole? Abbiamo analizzato i listini dei brand più popolari.
Interessante il catalogo 2019 di Fanatic dove non compare nemmeno una tavola 12’6, mentre sono presenti ben sei modelli di tavole 14′. Lo stesso vale per il brand hawaiano Naish Sup, che per il 2019 ha previsto cinque modelli solo 14′.
Il catalogo di Starboard prevede undici modelli di 14′ contro i sette modelli 12’6. Anche SIC Maui presenta lo stesso rapporto con sette 12’6 e undici 14′.
Sono ben quattordici i modelli 14′ nel catalogo NSP, contro i sei modelli 12’6.
Il major brand italiano RRD International ha lanciato da anni il suo range Razzle Dazzle in misura di tre 14′ e un solo 12’6.
Mentre è cinque a tre il rapporto dei 14′ rispetto ai 12’6 per il catalogo Mistral 2019.
La statistica finale, prendendo in riferimento solo queste sette compagnie, è di circa 70% del mercato indirizzato verso i 14′, mentre il 30% va per i 12’6. Quest’analisi ricalca un articolo simile fatto due anni fa da Sup Racer, dove il rapporto era di 78% (14′) vs 22% (12’6).
Il dibattito è ancora aperto. Potete lasciare un commento per dirci quale tavola preferite tra le 14′ e le 12’6.
14 per i motivi che avete correttamente esposto.
12,6 per l’amatore che se lo deve portare sopra la macchina .. nel mio caso x2 visto che pagaia anche mia figlia
Articolo molto interessante e completo, complimenti!
Solo una pignoleria: tra 12’6″ e 14′ ci sono 18 pollici di differenza, corrispondenti a 45,72cm.
Oramai la linea è tracciata, la 14 è la stazza di riferimento, bisogna farsene una ragione…
Vi scrivo come ex atleta del campionato Italiano di SUP-RACE. ed EX. Atleta di altre discipline sportive.
Sono stato in una convocazione a Roma tra referenti come ASS.SPORTIVA Regionale ecc.
Un Mio parere Personale :
Bisognerebbe addottare a livelli Euro-Tour / circuiti Internazionali / Mondiali /Olimpiadi .
ENTRAMBE sia le 14′ che le 12,6′ ( in modo tale che gli Atleti devono gareggiare non scegliendo ma DEVONO !
utilizzare entrambe le categorie cioè’ 14′ e le 12,6′ ( maschili e femminili ) tutte le categorie.
Tutti gli Atleti devono fare 2 tappe a distanza di max. 3 o 7 Giorni . ( dovrebbero aver recuperato ).
Per quanto riguarda il campionato Italiano tutti Gli Atleti Proff. DEVONO fare il 50% delle gare con la 14′
e 50% dei circuiti con la 12,6′.
Es. su’10 gare 5 con la 14′ e 5 con la 12,6′.
Ripeto e’ solo una proposta .
Ciao Giovanni, grazie per la tua proposta. Sicuramente in un mondo perfetto potrebbe avere senso dare la possibilità a tutti di confrontarsi su più giorni e su entrambe le misure di tavole, ma purtroppo visti i limiti di tempo e i costi dell’attrezzatura e del relativo trasporto, potersi concentrare su una misura sola è già di per se una buona opzione.
La riduzione dei tempi e dei costi delle trasferte e dei costi dell’attrezzatura è fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo del settore agonistico del nostro sport, perché a livello mondiale gli atleti professionisti (cioè che possono vivere con quello che deriva dalla loro attività agonistica) si contano sulle dita di una o al massimo 2 mani. Tutti gli altri per vivere devono fare un mestiere, che sia compatibile con la loro passione. In Italia non ci sono atleti professionisti, ma tanti atleti amatori (alcuni anche fortissimi a livello internazionale) che non potrebbero seguire un intero circuito se non avessero altre entrate economiche.
Al momento il nostro è uno sport guidato principalmente dalla passione, per cui è importante riuscire a trovare compromessi che permettano a tutti di potersi confrontare al meglio delle proprie possibilità e, proprio per questa ragione, qualche limitazione nei materiali senz’altro aiuta.
Ci vediamo in acqua
Ovidio