SUP CRUISING in inverno: West Coast vs East Coast


Con SUP CRUISING intendiamo la specialità che abbraccia un maggior numero di praticanti nel mondo del nostro sport. Si tratta semplicemente di pagaiare in massima libertà compiendo itinerari su qualsiasi specchio d’acqua a nostra disposizione, senza lo stress del cronometro e senza dover ricercare onde o condizioni perfette. Durante l’estate sono sempre di più i suppisti che esplorano la natura a colpi di pagaia ma sono in crescita anche coloro che continuano a pagaiare anche durante l’inverno dimostrando che il SUP CRUISING è un’attività outdoor praticabile in ogni periodo dell’anno. Per farci un’idea più chiara di come sia passeggiare sull’acqua in inverno abbiamo chiesto a due escursionisti in SUP “navigati”. Sono Andrea Antoni e Gianni Salamanca che ci racconteranno come vivono le loro avventure in SUP CRUISING nei mesi più freddi, rispettivamente sulla costa Est e sulla costa Ovest.


Quali sono le condizioni meteo più rigide in cui hai pagaiato?

(Andrea Antoni, E): “Sarò sincero: in inverno non ho affrontato mai situazioni particolarmente estreme, perché tendo a essere più prudente rispetto all’estate e quindi controllo più attentamente le condizioni meteo. Oltre a questo, nei mesi invernali io e alcuni miei amici, migriamo nel cosiddetto “winter spot” che altro non è se non un canale protetto dal vento: qui (Monfalcone, ndr) la Bora non perdona. Detto questo cerco di uscire sempre e, per assurdo, riesco ad uscire anche più in inverno che estate, nonostante alcune volte abbia pagaiato con due gradi centigradi. Ecco, in quelle giornate, ho pensato che in effetti sarebbe stato meglio rimanere a casa.”

(Gianni Salamanca, O): “Le condizioni meteo in inverno a molte persone destano preoccupazione, invece per me conta solo il pagaiare anche pur soffrendo il freddo!
Il massimo che ho dato in una mia performance è stato uscire con 7° e 10 nodi di tramontana per circa 2 ore e 30 minuti, toccando terra infreddolito e stanco, ma soddisfatto dell’avventura!”


Gianni Salamanca pronto per affrontare un’uscita invernale in Maremma

Quali indumenti usi per le tue escursioni in SUP?

(Andrea Antoni, E): “Il risultato del mio vestiario invernale è dovuto a una serie molto casuale di tentativi fatti nel tempo, ma nelle ultime due stagioni sto mantenendo questa formula. Calzari da 3-5 mm a seconda del periodo, con una suola abbastanza morbida per “sentire” almeno decentemente il contatto con la tavola sotto ai piedi. Non uso la muta intera ma una muta salopette (long John, ndr), grazie alla quale resto libero nel movimento delle spalle. Il contro è ovviamente che se cadi in acqua non sei protetto come una muta intera ma, tendenzialmente, diciamo che eviti di cadere. A parte quella volta che ho preso un copertone di camion che navigava 10 cm sotto al livello dell’acqua, non l’ho visto in tempo, mi ha bloccato la tavola di colpo e sono decollato come superman. Il risultato non è stato il massimo. A questa muta aggiungo una serie di maglie termiche con stratificazione a cipolla, sempre in base al freddo dell’anno (non ne ho mai indossate più di due, ma è anche vero che soffro poco il freddo). Uno scaldacollo e un cappello chiudono il mio vestiario. No, non utilizzo i guanti perché non mi permettono un buon feeling con la pagaia, ma sono problemi miei, immagino.”

(Gianni Salamanca, O): “In pieno inverno indosso una muta 4/3, calzari da 5mm, in testa un semplice berretto.”


Gli itinerari e la lunghezza delle tue escursioni in SUP variano con l’arrivo della stagione fredda?

(Andrea Antoni, E): “No, direi di no. Nonostante esca spesso, non seguo allenamenti specifici, di conseguenza sono arrivato a una media che è più o meno sempre la stessa e varia tra i 10 e i 15 km a uscita, a prescindere che sia inverno o estate. Per assurdo in inverno mi trovo meglio che in estate data l’assenza totale di imbarcazioni e il fatto che è molto più facile trovare condizioni in cui l’acqua è veramente piatta come l’olio e il vento assente (oppure c’è talmente tanto vento che veniamo “colonizzati” da amici con il kite di tutta la regione, Veneto, Slovenia e Croazia, e quindi si sta a casa o si va a vedere le loro evoluzioni).”

(Gianni Salamanca, O): “In inverno scegliamo altri itinerari molto diversi da quelli estivi, cerchiamo solitudine e lunghe pagaiate, che variano dai 12 ai 20km.”


Andrea Antoni si gode un tramonto invernale dal suo punto di osservazione sulla laguna goriziana

Un consiglio ai suppisti che dopo aver pagaiato col caldo estivo vogliono continuare le loro avventure in SUP nel periodo invernale?

(Andrea Antoni, E): “Quando ho iniziato a pagaiare, ho affrontato le prime uscite invernali come se fossero un qualcosa di incredibile. Ora sono diventate la norma. Le persone sgranano sempre gli occhi quando scoprono che si può uscire in inverno, ma io non lo trovo molto differente da fare sci di fondo o un’uscita di corsa, anche a livello di vestiario. C’è ovviamente quella “piccola evenienza” della caduta in acqua, che non sarebbe il massimo ma -con un po’ di esperienza- è anche vero che resta piuttosto improbabile (per quanto sempre possibile). Posso consigliare di farlo, perché il mare in inverno è particolarmente affascinate: sarete da soli, più del solito, immersi nella natura e nel silenzio. Ma siate prudenti e rispettosi di quello che state affrontando: non allontanatevi troppo dalla riva, cercate spot piuttosto coperti dal vento, controllate ancora più spesso del solito le previsioni meteo: le condizioni che cambiano a metà uscita non sono mai positive, ma in inverno possono diventare particolarmente drammatiche. E controllate le maree: tra novembre e marzo le escursioni sono pazzesche, io sono finito in secca pagaiando in mezzo al nulla e ho passato l’ora seguente a scattarmi selfie mentre camminavo in mezzo al mare manco fossì il Redentore. Bellissimo da raccontare oggi, quel giorno un poco meno!”

(Gianni Salamanca, O): “Parto dal presupposto che chi ama lo Stand Up Paddle ama pagaiare in ogni tipo di stagione. Se siete titubanti vi consiglio di provare!!
In estate appare tutto molto più semplice, ma posso assicurarvi che lo rimane anche in inverno!
Un consiglio importante è proteggersi dal freddo, quindi per prima cosa dovete acquistare l’abbigliamento tecnico giusto, se siete alle prime armi non allontanatevi troppo dalla costa, non uscite da soli. Portate tutto il necessario per la vostra sicurezza: giubbotto salvagente, fischietto, telefono, orologio o gps. Scegliete sempre le ore più calde, state molto attenti al cambio repentino dei venti, informate sempre qualcuno da che parte andate e soprattutto rispettate il MARE: esso vi regalerà emozioni!”


Grazie mille per la disponibilità ai nostri amici esploratori in SUP! Ci vediamo in acqua!!

 

 

 

 

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